Kaki Tree Project
Un albero che parla di pace e di rinascita
Il 9 agosto 1945 la bomba atomica “Fat Man” venne sganciata da un bombardiere americano sulla città di Nagasaki. Le intense radiazioni e la forza d’urto dell’esplosione sprigionate uccisero circa 80 mila persone, riducendo in cenere la città. Miracolosamente un albero di kaki sopravvisse alla devastazione. Nel 1994 l’arboricoltore Masayuki Ebinuma iniziò a curare il fragile albero e riuscì a farlo riprendere fino al punto da ottenere delle pianticelle di seconda generazione. Ebinuma cominciò a distribuire quelle pianticelle ai bambini che si recavano in visita a Nagasaki, come simbolo di pace.
L’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima nel 1996 concepì il progetto artistico Kaki Tree Project – La rinascita del tempo e nell’anno seguente una pianticella di “seconda generazione” fu piantata presso l’’ex Scuola Elementare Ryuhoku, andando a costituire la prima piantatura del Progetto. Da quel momento il progetto si è diffuso ovunque e oggi le piccole piante figlie dell’albero di Nagasaki, possono raccontare la loro storia e parlare di pace e della forza della vita ai bambini di tutto il mondo.
Uno dei kaki è arrivato nel 2017 nella città di Trento grazie all’associazione Finisterrae Teatri che opera nello studio Pituit. Dopo aver presentato uno specifico progetto di promozione della pace tra le nuove generazioni e un impegno a seguire con cura la crescita dell’albero, è riuscita ad ottenere il consenso dallo staff giapponese per la piantumazione della pianta presso il parco comunale Alexander Langer, dedicato ad uno dei più grandi protagonisti della cultura della pace del nostro tempo.